Questi vent’anni

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Questi ven'anni

Fuori dal cerchio

Vita ormai fuori dal cerchio di ogni realtà
Funamboli o poveri maghi di quella magia
Per vivere a stento nell’ombra della dignità
E in pasto alla pena distratta dell’ipocrisia

Volti scolpiti da segni di necessità
Sguardi lasciati in chissà quale andata poesia
Smarrita, tradita dal peso di una verità
Amara di freddo e sporcizia e malinconia

Vita ormai fuori dal cerchio di ogni realtà
O dentro le linee nascoste di un’altra corsia
Oltre l’usuale consueto della normalità
O di appartenenza a qualcosa che li spinse via

Tra stracci e cartoni tra sorsi di alcol e fumo
Sul legno o sul marmo di panche di sale d’aspetto
Chissà se ricordano ancora un tepore o un profumo
Chissà quale corte enunciò loro il loro verdetto

Tutto è lontano da qui
Come la luna dal giorno
Forse lontano da qui
Aspettano il loro ritorno

Da quando lasciarono un giorno o una sera
La loro ormai vuota realtà
Al varco illusorio di quella frontiera
In cerca traditi o perduti nella libertà

Vite sfuggite alla norma e alla normalità
Complici schiavi o padroni di una follia
Che è vivere uccisi da colpi di fatalità
Ridendo o parlando da soli a una fantasia

Cosa conservano in loro dei giorni lasciati
Tra stracci e cartoni nel buio dei porticati
Chissà che rimane dei giorni trascorsi a marciare
Che cosa hanno perso o trovato o vanno ancora a cercare

Se tutto è lontano da qui
Come la luna dal giorno
Ma forse lontano da qui
Aspettano il loro ritorno

Dove il ricordo ha cambiato colore
E ha perso la sua intimità
Mi chiedo se il tempo ha sbiadito il dolore
Mi chiedo qual è la realtà

Se tutto è lontano da qui
Senza più l’arco di un ponte
O solo lontano da qui
Il limite dell’orizzonte

Da quando lasciarono in quella frontiera
La loro ormai vuota realtà
In cambio di un sogno di vita più vera
Pagabile solo col prezzo della libertà

IMPERFETTO

Si alza il sole al viso del nuovo giorno
Dopo una notte spesa in fumo e parole
Difese e accuse, strade senza ritorno
Guaiti o urli di due anime sole

Si alza il sole e ci ritrova distanti
Nemici impauriti in trincee antagoniste
Nascosti bene dietro a sacchi pesanti
Di rabbia e ragioni scontate e previste

Si alza il sole al viso del nuovo giorno
Il cielo si apre e il buio cambia colore
Cerco risposte mi guardo dintorno
Senza trovare il senso a tanto dolore

A cosa serve ancora aspettare
Forse è tempo di chiudere o cambiare il mio ruolo
Ma chi può dire se sia meglio sperare
O andare avanti da solo

A cosa serve consumare i ricordi
Chiedersi ancora prove senza valore
Frugarsi dentro in cerca di spiegazioni
Stringersi insieme intorno al fuoco che muore

Tra le ombre e i fumi della malinconia
Con il rimpianto o senza io vado via
Tra quelle immagini che il buio conosce
Quando parla di te
Ora con me io vado via
Incontro ai giorni di domani che vivrò
Riprenderò la mia allegria
La mia anima che naufragò con te

Si alza il sole al viso del nuovo giorno
Dopo una notte spesa in fumo e parole
Difese e accuse, strade senza ritorno
Guaiti o urli di due anime sole

Solite frasi rabbia e insoddisfazione
Senza mai un fuoco senza mai conclusione
Riscatto o pena per le gioie rubate
Per un amore che diventa prigione

Anche se il freddo di un pensiero incoerente
Gela già il sangue indegno e irrazionale
Bruciando dentro ed istigando la mente
Sapiente e sottile per potermi far male

Oggi ti lascio insieme ai mille ricordi
Ai sorrisi, alle urla, ai sogni e alle fantasie
Porto con me solo le cose più belle
Sogni e fotografie

Io vado incontro ai miei giorni, ai domani
Ma non aspettarmi, il tempo non cambierà
Non consumare ancora lacrime e stoffa
E guarda negli occhi il sole e la realtà

Se abbiamo chiesto più di quanto era scritto
Se abbiamo ucciso il nostro amore imperfetto
Forse il tempo di un’altra stagione ci perdonerà

Ora con me io vado via
Incontro ai giorni di domani che vivrò
Ora con me io vado via
Ti lascio qui un ricordo, bacio, qualche attimo di me

Ti vorrei con me

Ti vorrei con me, qui a fianco questa sera
Ti vorrei perchè come le zampe di una vedova nera
Ho un’ansia che cammina il cuore e avanza a passi lenti
No, non c’è realtà, ti cerco e non mi senti

Seguo i miei pensieri, camminano le ore
Salgono leggeri i fumi di un dolore
Un dolore che non ha senso come qualcosa di surreale
Che toglie l’aria al petto e riesce bene a farmi male

Qualcosa che getta sassi nel pozzo buio del mio cortile
E sparge echi di tonfi ed aghi di dubbi nel mio fienile
E frugo tra vento e sabbia l’acqua scura che è dentro me
Mentre al buio cerco di te

Questa sera non ci sei
Manchi dentro agli occhi miei
Dimmi che mi troverai
Dimmi adesso dove sei
Spezza il silenzio più inutile
Di questa monotonia
Narrami di quelle sere
Di cui stasera ho nostalgia

Ti vorrei con me insieme al mio bicchiere
Ritrovare in me ciò che non so più vedere
Le percezioni esterne senza rilievo o plasticità
Intrise di nausea o noia stanca o sola incapacità

Gli strappi delle illusioni, le tracce e le ombre dei miei ieri
Malinconie, ricordi, storie, immagini e pensieri
E guardo dalla mia torre oltre la nebbia dei miei perchè
Aspetto un suono che annunci te

Questa sera non ci sei
Manchi già da tanto ormai
Dimmi adesso dove sei
Dimmi che mi troverai
Dentro il silenzio e la polvere
Di questa mia prigionia
Voglia di essere e vivere
Ti ho perso nell’ipocondria

Questa sera non ci sei
Manchi già da tanto ormai
Dimmi adesso dove sei
Dimmi che ritornerai
Tu la mia voglia di vivere
Che questa sera non ho
Io come la pioggia d’estate
Tra sabbia e deserto ti aspetterò

Questi vent’anni

Cosa hai fatto di questi vent’anni
Da quando io me ne andai
Lasciando lì il mio ricordo e i miei panni
Non ricordo nemmeno se ti salutai

Dopo una notte a rincorrer la pace
La luce di un sonno mi portò via
Come in un volo che vince e riduce
La vita ad un attimo di un così sia

Che cosa hai fatto di questi vent’anni
Da quando io me ne andai
Che sogni insegui nelle notti insonni
E nei giorni a venire sai già dove andrai

Che cosa porti nel tuo camminare
Che cosa sai veramente di te
E quanta voglia di credere e amare
Temere e sperare porti dentro di te

Dove spieghi le vele, affronti sempre o temi ancora il tuo mare
E in quali abissi scopri o affondi tesori quando ti fermi a pensare
Dove cerchi parole quando il silenzio dentro prova ad urlare
E in quali istanti trovi ancora il bicchiere per ridere e tornare a cantare

Dove apri le ali quando vorresti volare
E quali sogni hai visto dimenticare

Che cosa ho fatto di questi vent’anni
Poco che immaginai
E troppi giorni forse sono passati
Solo in un pigro e grigio via vai

Ma ho sempre dentro la stessa speranza
Lo stesso orgoglio qui dentro di me
Con il timore che non sia mai abbastanza
La vita che vivo e il ricordo di te

Vivo dentro i miei giorni ed ogni giorno sfido le mie paure
Le mie incertezze, le partenze e i ritorni stanze ed ore più scure
Ma non ho aperto le ali, non ho imparato a navigare e volare
E forse in fondo non ci sono tesori da scoprire o inabissare

Ma c’è comunque una luce, una lanterna, un riflesso, un chiarore
Che dentro al buio veste di attesa il colore

Cade il suono dell’acqua di una fontana nel silenzio d’estate
La stanza livida, il tremore di un canto sul tuo viso distante

E vivo il passo del tempo, delle cadenze, delle sue occasioni
E in fondo agli occhi porto sempre le onde, note delle mie canzoni

Dentro questi vent’anni c’è tutto il tempo che ho provato ad amare
Di questi giorni io ti vorrei raccontare
Di questi giorni io ti vorrei raccontare

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