ESTEMPORANEI RIFLESSI

Testi

Parlano di te

Si ritorna a frugare parole
Tra foto di nuvole e piccole storie
Si ritorna a cercare tra i solchi
Di aneliti, transiti, storie e memorie
Mentre l’acqua continua a passare
Tra ponti e orizzonti dai rivoli al mare
Mentre il tempo continua a segnare
La strada passata…. e la strada da fare

Dalle pagine in righe e colonne
Copioni consueti di scialba realtà
Simulacri di quinte nascoste
Dall’alterazione della verità
Mentre il passo del vivere corre
Tra ciò che è passato e fermo ad aspettare
In attesa di un sogno o un ritorno
Che poi passerà

Parlano di te le mie parole
Vita che sublimi la tua arte
Mentre contro il vento e incontro al sole
Ognuno studia e tenta la sua parte

Volti persi in un’alba qualunque
Rimasti aggrappati a un silente dolore
Visi amati o soltanto sfiorati
Rimasti per sempre tra le ombre del cuore
Nuovi amori o futili fuochi
Fatti di vuoti da ricolmare
Tra le tracce del tempo passato
Che non tornerà mai

Parlano di te le mie parole
Vita che scomponi la realtà
E ad ogni notte ad ogni nuovo sole
Sorprendi o taci il tempo che verrà

Povera diva

L’odierno si consuma
In un’ipocrita realtà
Appesantita e sfatta
Da una falsa libertà
Che serve privilegi
E personali facoltà
Di quella casta ignota
Che ogni sera fa attualità

Sfiducia nelle classi
Nei progetti e nel futuro
Sfiducia che divora
Il cuore alla civiltà
Il polso collettivo
Senza legge o desiderio
Sembra franare in basso
Senza attese né verità

Povera diva tradita
Dall’avidità
Violata con l’uso e l’abuso
Di legalità
In preda agli occulti domini
Di un‘oligarchia
Che impera vestita di vuoto
Spacciando un’ipocrita democrazia

Qualcuno ha ormai corrotto
La coscienza collettiva
Ha steso e sotterrato
Il seme di ogni iniziativa
Che non sia il meccanismo
Di un raggiro o un’illusione
Hanno rubato al cuore l’ideale
E la passione

Povera diva tra i fasti
Dell’avidità
Dove la scienza più esatta
È l’immoralità
Tutto è mirato al benessere
Di atti e poteri
Frutto di speculazione
E contemplazione di ori e di averi

Povera diva da sempre
Divina a metà
Tra miseri demoni martiri
E nobiltà
Tra il mare e le piazze di marmo
Dei tuoi giardini
Sarebbe bello incontrare
Né sovrani né sudditi ma…

Suona per me

Viavai di vite, storie di fragilità
Attese, intenti, sogni ed immaginazione
Incontri spenti di interesse e di realtà
Schianti di inganni e urti di disillusione

Non c’è più tempo ora per l’inutilità
Dei sentimenti vuoti e le false armonie
Stasera sento il nuovo che mi troverà
Senza più ombre e noie di malinconie

Suona per me, suona per me
Mentre ti ascolto sorseggiando il mio bicchiere
Tra i fumi e i sorsi delle fantasie leggere
Questa notte suona per me

La luce sembra sia dissolta intorno a te
Illuminata solo dalla tua passione
Mentre ti guardo assorto in questa immagine
Volo seguendo le ali della mia illusione

Vago tra i passi della tua sensualità
Mentre sull’ebano volteggi le tue dita
Vorrei saper ballare il tempo che verrà
E immaginarti entrare dentro la mia vita

Suona per me, suona per me
Le melodie di una milonga trasognata
Emblema e grazia di una trama inaspettata
Incanto nuovo che mi parla di te

Suona per me, suona per me
Lasciva musa, seducente dea gitana
Mistero e fascino di un’isola lontana
Questa notte canta e vola insieme a te

Suona per me

La luce a un tratto mi riappare intorno a noi
Profuma il vino e l’aria di un nuovo sapore
Vorrei trovare le parole in me ma poi
Lascerò al tempo interpretare il mio Amore

Mastro Titta

Hai la faccia di gomma
Le espressioni stampate
La cravatta di seta, il vestito gessato
E le mani sudate
Nonostante il tuo potere
Sembri sempre amareggiato
Sarà forse per via di quel tuo trauma
Che non hai superato

E vivi in mezzo al deserto
Nella tua cattedrale
Dove tutto è dovuto e
Soprattutto è normale
Rastrellare nuovi nomi
Per le strade del quartiere
Per garantire i tempi e i risultati
Del tuo strano mestiere

E quante arie ti dai
Mentre passi tra le stanze e i corridoi
E quanto raccoglierai
Tagliateste di impiegati e di operai

Hai imparato da solo
A fare soldi e carriera
Calcolando chi pesa o sbilancia
La cesta della tua mongolfiera
E mi chiedo come hai fatto
Ad ammaestrare il tuo decoro
Come gli hai dato a bere che si tratta…
Di semplice lavoro

E quante arie ti dai
Mentre passi tra le stanze e i corridoi
Re della forca e il sapone
Boia fedele al braccio del padrone

E quante anime hai
Nella lista nera dei conteggi tuoi
E quante anime hai
Esperto di carogne e di avvoltoi

Il bue

Si riapre anche oggi
Il gran bazar dei notiziari
Calcio, inchieste e trend dell’economia
Accordi tra le sedie
E i culi dei parlamentari
Tra gli acquisti al tempio dell’anatomia
C’è poi il servizio in aula
In tribunale o alla questura
Il nuovo buco della serratura
Il quiz tra le scatole e le telefonate
Salvezza di speranze abbandonate

Angoscia per le beghe
Del sovrano e del suo vice
Premura per veline e calciatori
Suspance per il tronista
E per la sua massaggiatrice
Al ballo per cagnette e imbonitori
C’è poi il delitto in caldo
Per il guru del mistero
Lo scandalo in provincia o al dicastero
L’articolo sui tacchi e sulle tette da sultana
Della nuova troia della settimana

E la realtà
Si tenga ben nascosta tra gli scaffali
Perché tra tutti quanti gli animali
Il bue rimanga docile e paziente

Meglio non fargli mai sapere niente

Come molti sto tra quelli
Che non hanno visto niente
O che han creduto forse di vedere
Cresciuto nelle logiche
Di vendita e acquirente
Presunzione del pensare di sapere
L’economia che affanna
Il sole di altri meridiani
Di chi non sa se arriverà al domani
Sostiene che le fauci e gli interessi d’occidente
In fondo a “chi non ha” non toglie niente

E la realtà
Si tenga ben nascosta tra gli scaffali
Perché tra tutti quanti gli animali
Il bue rimanga docile e paziente
Meglio non fargli mai sapere niente

Ma in verità
La macchina del tempio occidentale
Come un prodigio o un mostro fatto male
Sta urlando mentre muore lentamente
Che il bue però di lui non sappia niente

E non saprà
Che nelle stanze buie del castello
Non vogliono fermarsi sul più bello
Anche se il vento soffia in altro mare
E c’è qualcosa al mondo da rifare

L’anello d’argento

Il sole sorrise in un tiepido velo
Vestendosi di primavera
Guardavi l’azzurro sereno del cielo
Pensando a lui e a quella sera

Il tempo di un bacio rubato alla luna
Tra i glicini mossi dal vento
La dolce promessa d’amore e fortuna
Nel raggio di un anello d’argento

Coi tuoi sedici anni sognavi l’amore
E quando ti avrebbe sposata
Nel sole di un giorno di nuovo splendore
Con la guerra appena passata

Ma poi le sirene urlarono in aria
Seguite da fumo e boati
Nell’ombra metallica e sanguinaria
Delle ali degli aerei alleati

E svanì via nel vento
La speranza e l’amore
E il ricordo di te chiuso nel suo dolore
Per sempre nel tuo anello d’argento

La storia racconta che un tragico errore
Qualcosa di mal calcolato
Fu l’unica causa a dar vita all’orrore
Che mai si sarebbe aspettato

Così oltre ai ponti e la ferrovia
Colpirono il centro abitato
Insieme ai gazometri e ai cavalcavia
L’albergo crollò insieme a te

E svanì via nel vento
La speranza e l’amore
E il ricordo di te chiuso nel suo dolore
Per sempre nel tuo anello d’argento

Tra terrore e macerie
Quanti volti innocenti
Cuori miseri e martiri per sempre spenti
E il tempo non consacrò mai

Non si disse mai molto
Sulle ombre di quell’azione
Solo riconoscenza
Per la liberazione
Versione nobile della verità

Dicembre 2014

(Canzone per F.F.)

La pioggia cade fitta questa sera
Tra i fari delle auto ed i lampioni
E un’ombra chiara di foschia leggera
Aleggia tra le strade e le emozioni

La luna è più che mai distante
Dal cielo buio che sta tracimando
Chissà da quale cielo in questo istante
Sorriderai se ci starai guardando

E mentre la città sembra annegare
Tra luminarie e solito viavai
Mi perdo nel silenzio a immaginare
Ora oltre il silenzio dove sarai

Dove sarà il tuo sorriso
La luce dei tuoi occhi neri
In quale specchio sarà ora il tuo viso
E il volto dei tuoi pensieri

Dove saranno i colori
Di tutto ciò che hai vissuto
Lacrime e gioia visi dei nuovi amori
Che ti hanno amato e perduto

Continua senza tregua ad arrivare
Acqua dal cielo freddo e indifferente
Pensieri e idee ritornano a volare
Pindarici tra le ombre della mente

Immagino quel tempo di ambizioni
Di cipria, sogni e ingenua vanità
Quel tempo lampo di effimere illusioni
Ora oltre il silenzio dove sarà

Dove sarà il tuo sorriso
La luce dei tuoi occhi neri
In quale specchio sarà ora il tuo viso
E il volto dei tuoi pensieri

Dove saranno i colori
Della bellezza tradita
Chi ti ha portato via negli anni migliori
Dai giorni della tua vita
Dai giorni della tua vita

La pioggia ha dato tregua per la cena
Il cielo adesso è un drappo di velluto
Addio ragazza conosciuta appena
Ti arrivi la carezza di un saluto…
Da qui

Mi dispiace

Mi dispiaceLo capisco non ti sembra normale
Ma ora devo scappare
Mi dispiace
Ma è già da un po’ che quando sto insieme a te
Qualcosa poi mi fa male

Mi dispiace
Se ora sembro più immaturo e banale
Questo è ciò che so fare
Mi dispiace
Ma è già da un po’ che quando sto insieme a te
Mi sembra di soffocare

Mi sento chiudere lo stomaco e sembra
Che nell’aria l’ossigeno cominci a mancare
Mi sento un laccio che mi chiude la gola
Una morsa che stringe e non mi fa respirare

Non c’è motivo di chiarire e aspettare
Qui c’è poco da dire elaborare o pensare
Comunque adesso ho altre cose da fare
Che stare qui a disquisire per provare a trattare

Mi dispiace
Voglio un amore che funzioni da solo
Senza giochi di ruolo
Mi dispiace se
Per amare c’è bisogno d’aiuto
Io rimango da solo

Non voglio scuse oppure chiedere scusa
Ad ogni mia distrazione
Ad ogni mia differenza
Lo faccio già con i miei sensi di colpa
Coi ricatti continui
Dati dalla coscienza

Dei tuoi discorsi preordinati e assoluti
E teorie con le quali tu mi vuoi emancipare
Sinceramente ne ho già piena la testa
E non dico i coglioni per non esser volgare

Avrei voluto camminare con te
Tra le nuvole e i sogni e una realtà da inventare
Correre insieme incontro al sole futuro
Senza nulla da vendere o da ipotecare

Mi sento chiudere lo stomaco e sembra
Che nell’aria l’ossigeno cominci a mancare
Comunque adesso ho altre cose da fare
Che star qui a disquisire per provare a trattare

Mi dispiace

Mi dispiace

Mi dispiace

Lo capisco non ti sembra normale

Ma ora devo scappare

Mi dispiace

Ma è già da un po’ che quando sto insieme a te

Qualcosa poi mi fa male

Mi dispiace

Se ora sembro più immaturo e banale

Questo è ciò che so fare

Mi dispiace

Ma è già da un po’ che quando sto insieme a te

Mi sembra di soffocare

Mi sento chiudere lo stomaco e sembra

Che nell’aria l’ossigeno cominci a mancare

Mi sento un laccio che mi chiude la gola

Una morsa che stringe e non mi fa respirare

Non c’è motivo di chiarire e aspettare

Qui c’è poco da dire elaborare o pensare

Comunque adesso ho altre cose da fare

Che stare qui a disquisire per provare a trattare

Mi dispiace

Voglio un amore che funzioni da solo

Senza giochi di ruolo

Mi dispiace se

Per amare c’è bisogno d’aiuto

Io rimango da solo

Non voglio scuse oppure chiedere scusa

Ad ogni mia distrazione

Ad ogni mia differenza

Lo faccio già con i miei sensi di colpa

Coi ricatti continui

Dati dalla coscienza

Dei tuoi discorsi preordinati e assoluti

E teorie con le quali tu mi vuoi emancipare

Sinceramente ne ho già piena la testa

E non dico i coglioni per non esser volgare

Avrei voluto camminare con te

Tra le nuvole e i sogni e una realtà da inventare

Correre insieme incontro al sole futuro

Senza nulla da vendere o da ipotecare

Mi sento chiudere lo stomaco e sembra

Che nell’aria l’ossigeno cominci a mancare

Comunque adesso ho altre cose da fare

Che star qui a disquisire per provare a trattare

Mi dispiace

Ma l’amore…

Solo nel freddo della mia malinconia
Sento il tuo amore che dovrò dimenticare
Mentre la notte gioca con la nostalgia
Ti amo ancora e vorrei saperti odiare

Mi sembra di sentirti ancora accanto
Bella nel buio della luna qui con me
E accesi dal rimpianto
Sfilano i ricordi che ho di te

Ci regalammo il desiderio più profondo
La sensazione quasi di poter volare
Avrei scommesso con chiunque che mai al mondo
Nulla ci avrebbe mai potuto allontanare

Ma l’amore mette in scena le illusioni
Dona le gioie che poi torna a requisire
E senza previsioni
L’anima nel cuore fa morire

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